Giornalisti arrestati e interrogati dalla polizia o addirittura dai servizi segreti, movimenti di attivisti fermati dalle autorità: la Francia di Macron è uno Stato che fa sempre più uso della repression.
Come da manuale, l’irruzione è stata fatta all’alba. Alle sei del mattino degli agenti della Direzione generale della sicurezza interna (DGSI) – i servizi segreti francesi – sono sbarcati a casa della giornalista Ariane Lavrilleux. Per dieci ore hanno setacciato l’appartamento marsigliese della donna. Tutti i dati presenti sui computer e sui telefonini sono stati aspirati con l’aiuto di esperti informatici. Arianne Lavrilleux e poi stata portata in commissariato dove è stata segregata per oltre un giorno in una cella prima di venire finalmente liberata dopo un lungo interrogatorio….
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